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Che cos’è la fascite plantare?

Per fascite plantare intendiamo un’infiammazione dell’aponeurosi plantare (o legamento arcuato), ossia di quella parte del corpo che si estende dal calcagno alle basi metatarsali. L’infiammazione è causata principalmente da sovraccarichi e continui microtraumi a livello plantare, i quali sfibreranno l’aponeurosi favorendo la micro rottura di alcune fibre e quindi l’elicitazione del dolore.

Sintomi della fascite plantare

In una prima fase i sintomi tendono a stabilizzarsi ai lati del calcagno, per poi espandersi fino alle teste metatarsali, provocando dolore in tutta la fascia plantare. E’ caratterizzato principalmente da bruciore o dolore sordo ma persistente.

In relazione alla sintomatologia ed ai tempi dobbiamo distinguere tra due tipologie di fascite plantare:

  • fascite plantare acuta, in cui la sintomatologia è urente e subdola, con bruciore in tutta la zona del sottopiede, con difficoltà all’appoggio e al carico.
  • fascite plantare cronica, in cui il dolore risulta più sordo ma sempre presente e fastidioso, accompagnando il paziente in tutte le attività di vita quotidiana.

Il dolore tenderà a presentarsi sempre a prima mattina appena sveglio, per poi affievolirsi durante la giornata, tornando nuovamente importante e fastidioso a fine giornata.

Cause della fascite plantare

Le cause possono essere molteplici:

  • un aumento di peso
  • un cambio di calzature
  • una deambulazione o corsa su superfici non appropriate
  • deficit posturali
  • problemi alla schiena
  • piede piatto

Rimedi della fascite plantare: le terapie più efficaci

Il rimedio più efficace per curare la fascite plantare è sottoporsi alla fisioterapia.
L’obiettivo della fisioterapia è allentare la pressione sulla fascia plantare, diminuendo le tensioni muscolari fino all’allungamento dell’aponeurosi ampiamente innervata e vascolarizzata.
Il fisioterapista avrà sia il compito di risanare le micro rotture che quello di prevenirne altre affievolendo lo stress meccanico sul piede.

La terapia più utilizzata per curare la fascite plantare è l’onda d’urto, consigliatissima in questi casi.
Il modus operandi del nostro studio di fisioterapia a Napoli prevede 5 sedute con cadenza monosettimanale.

Un’altra opzione terapeutica consigliata è la terapia Viss, meno indolore rispetto all’onda d’urto o alla tecar, ma con lo stesso obiettivo, ossia vascolarizzare ampiamente la zona inficiata.

Esercizi consigliati per la fascite plantare

  • Stretching: lo stretching della fascia plantare favorisce l’allungamento dei muscoli inficiati, quindi è consigliato.
    Anche l’utilizzo di una pallina da tennis sotto la volta plantare e la pressione e il movimento del piede sulla stessa favoriscono un allungamento dell’aponeurosi plantare.
  • Ginnastica Posturale Mezieres: esercizi posturali e di allungamento globale come il Mezieres sono anch’essi consigliati, fermo restando che la terapia ad onde d’urto rimane sempre la soluzione più efficace.

Tempi di recupero

I tempi di recupero relativi alla fascite plantare sono di solito di 5 settimane dall’inizio del trattamento ad onde d’urto.

Conseguenze della fascite plantare: cosa accade se non la curi efficacemente?

La fascite può favorire l’insorgenza dello sperone calcaneare, il quale non è altro che una metaplasia, ovvero la trasformazione di una zona tendinea in tessuto osseo laddove sia presente un aumento di tensione.
La sua formazione non è altro che un meccanismo di difesa del corpo, un campanello d’allarme che ci sta avvisando che c’è qualcosa che non va. La zona interessata sta subendo un sovraccarico e si difende trasformandosi in qualcosa di più duro e resistente.

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