Che cos’è: definizione della lombalgia

La lombalgia conosciuta anche come “back pain” non indica una patologia, ma bensì una sintomatologia dolorosa in sede lombare, ovvero mal di schiena.

Ogni anno, il 15-45% degli adulti soffre di dolore lombare e una persona su venti si presenta con un nuovo episodio. Insieme al raffreddore comune, il mal di schiena è la ragione più frequente di visita al medico di base.

In Italia, durante il ciclo di vita colpisce circa l’80% della popolazione.

Nell’80% dei casi il dolore lombare è aspecifico, ossia senza una vera e propria causa riconducibile ad una patologia conclamata.

Il restante 20% delle lombalgie che si manifestano nella popolazione devono la loro causa a patologie specifiche.

 

Le diverse tipologie di Lombalgia

Possiamo valutare diversi tipi di lombalgia, in particolar modo quella acuta e quella cronica

Vi sono diverse classificazioni. Ne andiamo a valutare principalmente due: una che segue una stadiazione temporale e una in base alla manifestazione del dolore.

  • Lombalgia acuta: si manifesta per un arco di tempo inferiore ad un mese meno con dolore improvviso, subdolo e incessante ma che tende a regredire col passare dei giorni anche spontaneamente.
  • Lombalgia sub-acuta: si manifesta in un arco temporale che va da 1 a 3 mesi
  • Lombalgia cronica: si manifesta per più di tre mesi con dolore progressivo e silente ma sempre presente. Molto spesso questo tipo di lombalgia è resistente ai FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).

 

Sintomi e dolori della Lombalgia

La sintomatologia della Lombalgia varia da soggetto a soggetto.

Nella maggior parte dei casi vi è una limitazione dei movimenti antero-laterali della colonna vertebrale con dolore che può spostarsi dalla cintura lombare fino alla zona glutea.

La grande distinzione da fare è quella tra lombalgia e lombosciatalgia-lombocruralgia.

Nel primo caso analizziamo solo ed esclusivamente dolore della muscolatura dei lombi.

I muscoli maggiormente inficiati sono il quadrato dei lombi, il gran dorsale, l’ileopsoas e il piriforme.

La lombosciatalgia così come la lombocruralgia invece prevedono anche un interessamento nervoso-radicolare con una compressione del nervo crurale o sciatico.

Spesso il dolore lombare è accompagnato da parestesie (senso di bruciore, addormentamento), intorpidimento e ipostenia dell’arto inferiore colpito.

 

Cause della Lombalgia

Nella maggior parte dei casi le lombalgie sono aspecifiche, senza lesioni di strutture anatomiche.

Tra le patologie primarie che invece possono favorire dolore in sede lombare possiamo riconoscere:

  • la presenza di una protrusione 
  • una frattura discale
  • un’artrosi delle faccette articolari 
  • un’artrosi dell’ernia discale
  • una stenosi midollare di una spondilolisi
  • una lesione legamentosa o muscolare
  • un deficit posturale con disassiamenti scheletrici

 

Talvolta, il mal di schiena è dovuto a malattie esterne alla colonna vertebrale, come un tumore, disturbi ginecologici (ad esempio la sindrome premestruale), renali (ad esempio i calcoli renali) e urinari (ad esempio le infezioni renali, della vescica e della prostata) e disturbi del tratto digerente (ad esempio la diverticolite), oltre a disturbi delle principali arterie vicine alla colonna.

 

La presenza della lombalgia può avere senza dubbio una concausa di fattori di rischio.

Tra le cause primarie andiamo a valutare l’obesità, che aumentando la convessità della pancia favorisce un iperlordosi non fisiologica della colonna in avanti e quindi un sovraccarico sulla stessa muscolatura.

 

Altri fattori di rischio possono essere rappresentati da:

  • fumo 
  • lavori recidivanti e molto statici
  • lavori in cui si stressa in particolar modo la zona anatomica del fondoschiena, che prevedono quindi ripetuti movimenti di flessione lombare e inginocchiamento.

 

Diagnosi

La diagnosi della lombalgia è di pertinenza medica.

Prima di stabilire qualsiasi protocollo riabilitativo deve essere essere effettuata un’attenta valutazione clinica, medica e fisioterapica, attraverso dei semplici test manuali.

Dopo una lunga e attendibile anamnesi sulla cronistoria del mal di schiena si può stabilire se iniziare il trattamento o approfondire con degli esami strumentali. 

Essendo nella maggior parte dei casi aspecifica, esami strumentali come RX, RMN TAC vengono consigliati solo nel caso il paziente non rispondesse al trattamento fisioterapico e/o farmacologico che prevede l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei

Molto spesso ad una risonanza magnetica infausta non corrispondono evidenti sintomatologie che derivano dalla stessa e altresì ogni qual volta ci sia una sintomatologia dolorosa non è detto che sia accompagnata da un referto radiografico.

 

Cure e rimedi per la Lombalgia

Oltre all’aspetto fisioterapico è importante andare a correggere lo stile di vita del paziente e ridurre al minimo tutti quei fattori di rischio che incentivano lo sviluppo di questa patologia, attraverso:

  • una sana alimentazione 
  • l’adozione di posizioni consone a non caricare sul fondoschiena 
  • il riposo in posizioni consigliate
  • l’abbandono di sport a cui il nostro corpo non è abituato
  • la programmazione di attività sportive a difficoltà graduale crescente
  • il miglioramento di movimenti durante attività lavorative che non possono essere eliminate

 

Terapia e trattamento

La fisioterapia per il mal di schiena è di fondamentale importanza.

Dobbiamo distinguere una fase curativa da una preventiva.

Sono diverse le modalità d’azione e le linee guida per la cura della lombalgia.

Possiamo curare diverse strutture anatomiche grazie alla differenziazione dei macchinari presenti nel nostro studio di fisioterapia a Napoli.

 

Il trattamento antalgico ideale prevede un mix terapeutico:

  • Frems: correnti neuromodulatrici di frequenza, che favoriscono un effetto analgesico 
  • Tecarterapia con massaggio: l’utilizzo della tecarterapia associata a massaggio favorisce un rilassamento della muscolatura e quindi l’eliminazione delle diverse contratture muscolari
  • Laserterapia antiedemigena: sulla radice nervosa laddove ci sia un interessamento nervoso-radicolare

 

L’ideale sarebbe associare anche trattamenti manuali come leggeri pompage e tecniche di rilassamento muscolare con release miofasciale dell’ileopsoas e del piriforme, oltre alla classiche mobilizzazione e manipolazione vertebrali.

Ogni paziente ha una sua sintomatologia che si differenzia da persona a persona.

Proprio per questo le linee guida e la scelta di un protocollo riabilitativo sono generali e vanno mutate e variate in base all’esigenza del paziente.

Una volta risolta la sintomatologia si deve lavorare su quelle che sono state le cause.

Nella maggior parte dei casi il nostro corpo accende dei campanelli d’allarme per fuggire al dolore creando delle posture antalgiche a priori. Le stesse posture a lungo andare creano un sovraccarico sulle zona inficiate che ha come conseguenza il dolore in zona lombare.

L’ideale sarebbe associare alla terapia sintomatologica un lavoro di riequilibrio posturale tramite ginnastica posturale con metodo Mezieres la quale, attraverso specifiche posizioni illustrate dal fisioterapista e sotto il suo vigile controllo, permette un allungamento globale di tutte le catene muscolari e quindi l’eliminazione di tutti gli scompensi venutosi a creare.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_zigzag][vc_column_text]

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